Come diventare maestro di sci in Italia

21 Lug 2021 | Didattica sci

Il maestro di sci è una figura professionale specializzata negll’insegnamento dello sci alpino.

I primi maestri di sci italiani vennero formati nel 1932 dall’allora FIS (Federazione Italiana dello Sci), che divenne l’anno successivo l’attuale FISI (Federazione Italiana Sport Invernali).

A seguito di due leggi, nel 1977 e nel 1983, la gestione della professione venne demandata alle regioni e alle province autonome, tramite l’istituzione dei Collegi Regionali. L’ultima legge che regolamenta la professione risale al 1991 (Legge 8 Marzo 1991): “Legge-quadro per la professione di maestro di sci ed ulteriori disposizioni in materia di ordinamento della professione di guida alpina”.

Come si diventa maestro: le selezioni

Il primo passo per diventare maestro di sci è quello di superare le selezioni, organizzate in modo autonomo dai collegi regionali, con frequenza variabile, in genere annuale, a volte ogni due anni.

San Marino è di fatto uno Stato estero, tuttavia si comporta in pratica come una regione in quanto sia le selezioni che il corso vengono svolte con modalità del tutto simili a quelle di qualunque collegio regionale italiano.

Proprio per il fatto che ogni regione organizza la sua selezione (e il suo corso), ogni anno i selezionandi possono disporre di un numero abbastanza cospicuo di selezioni in giro per l’Italia, che vengono disputate in genere tra Marzo e Aprile, ad eccezione di San Marino che le organizza a Novembre.

Le selezioni sono costituite da due prove:

  • una prova cronometrata di slalom gigante;
  • una prova in campo libero.

Il fatto che le selezioni vengano organizzate in modo autonomo dai collegi regionali, non significa che siano diverse tra loro, sono infatti del tutto simili, soprattutto per quanto riguarda la prova di slalom gigante.

La prova di slalom gigante

Ad eccezione di San Marino, dove il superamento della prova di slalom gigante non dipende solo dal cronometro, in tutte le altre regioni si disputa una vera e propria gara dove l’aspirante maestro deve stare al di sotto di un tempo limite. Questa prova è anche chiamata “tipo eurotest” perché del tutto simile a questa prova, che l’allievo dovrà poi sostenere durante il corso maestri. Il tempo limite viene stabilito in base al tempo fatto registrare da atleti “parametrati”, la cui prestazione è stata registrata e “standardizzata” in base a un parametro ottenuto a inizio stagione.

I parametratori scendono all’inizio e alla fine della prova, i loro tempi vengono registrati e vengono moltiplicati per il parametro dell’atleta, in questo modo vengono standardizzati in base alla prestazione di un atleta “ideale”. Viene quindi effettuata la media dei tempi degli atleti che hanno registrato il miglior risultato. Questo tempo viene infine aumentato del 19% e del 25%, ciò che si ottiene è il tempo limite rispettivamente per i maschi e per le femmine. Capisco che così non si capisce granché ma non è importante (magari ne parlerò in un altro articolo), l’importante è capire se il valore attuale dell’aspirante maestro di sci è sufficiente per superare il test.

Esistono diversi metodi per capire quali sono le probablità che abbiamo di superare il test. Sicuramente la più affidabile è quella di confrontarsi con un istruttore nazionale che sia anche parametratore. Confrontandosi con l’istruttore in un tracciato di slalom gigante, si potrà capire con una precisione sufficiente quanto siamo lontani dall’obiettivo. Gli istruttori italiani che sono anche parametratori non sono tantissimi, quindi questa opzione per molti potrebbe essere difficoltosa.

Il secondo metodo per capire se abbiamo le capacità per superare una prova Eurotest è l’utilizzo dei punti FIS o dei punti FISI, che sono i punteggi che determinano il livello dell’atleta, utilizzati dalla FISI e dalla FIS per redigere le graduatorie nazionali e internazionali, rispettivamente. Ogni volta che facciamo una gara (FIS o FISI), otteniamo un punteggio (FIS o FISI) che fotografa la nostra abilità nei confronti degli avversari, o in altre parole, quantifica in modo abbastanza preciso la nostra abilità come sciatori.

Per avere buone possibilità di superare una prova Eurotest, biognerebbe avere:

  • meno di 80 punti FISI, oppure
  • meno di 140 punti FIS.

Di solito le gare FIS vengono svolte dagli atleti giovani, da chi ha fatto agonismo nell’adolescenza e sta concludendo la sua “carriera” come giovane agonista. Se invece si inizia in età più avanzata, molto meglio dedicarsi alle gare FISI, più frequenti e più economiche. Tra le gare FISI troviamo sia quelle “master” che quelle “giovani/senior“, nelle prime può capitare che i punteggi non rispecchino esattamente il valore dell’atleta, sovrastimandolo: dunque se volete essere sicuri è meglio partecipare a gare giovani/senior.

Un altro metodo che possiamo utilizzare è quello di confrontarci con altri atleti che hanno già passato la prova, l’importante è che l’abbiano passata da poco, non ha senso confrontarsi con un atleta che ha fatto l’eurotest 3 anni prima e poi magari non si è allenato con continuità.

Una volta che avrete capito il vostro valore in gigante, potete fare due conti e valutare se sia già il caso di provare qualche selezione o è meglio lasciar perdere per il momento. Considerate che una selezione costa ormai non meno di 400 euro (salvo rare eccezioni), più tutti i costi accessori si arriva a 600-700 euro, ovvero il costo di 10-15 allenamenti di gigante, praticamente mezza stagione. Non ci si può permettere di “provare”, a meno di non essere ricchi!

Quindi se in proiezione siete fuori per più di 2 secondi, a mio parere sarebbe meglio che continuaste ad allenarvi piuttosto che puntare alla partecipazione ad una selezione, oppure potete valutare la partecipazione alla selezione di San Marino, dove il gigante viene valutato insieme alle prove in campo libero e il cronometro non è la discriminante principale.

La prova di gigante viene superata mediamente dal 30% dei partecipanti, quindi se non siete abbastanza veloci starete fuori, le eccezioni esistono ma sono molto rare… In gigante non si può improvvisare.

Nel momento in cui vi accorgete che non siete ancora all’altezza è interessante fare una stima del tempo necessario per arrivare al livello richiesto, e perché no, anche capire se mai ci arriverete. Se vi mancano meno di 2 secondi, avete ottime possibilità di farcela, basta che vi continuiate ad allenare con continuità e impegno e prima o poi i vostri sforzi verranno ripagati. Se il gap è compreso tra i 2 e i 4 secondi, dovete mettere in conto ancora un paio di stagioni di allenamento prima di farcela. Se il gap è superiore a 4 secondi, possono essere necessarie più di due stagioni di allenamenti e non è comunque detto che possiate farcela, a meno che non siate completamente a digiuno di agonismo. Se già fate agonismo da anni e ancora siete fuori di più di 4 secondi… La probabilità di farcela anche allenandovi in modo ottimale potrebbe non essere molto alta. Insomma valutate bene le vostre chance di successo perché purtroppo il detto “tentar non nuoce” non si applica alle selezioni per maestri di sci, che sono da sempre il bancomat del collegi regionali.

Ultima cosa riguardo la prova di gigante: non è a manche secca, ci sono due possibilità. Se non passate alla prima prova, è possibile ripeterla una seconda volta.

Le prove in campo libero

Le prove in campo libero sono solitamente costituite dalle tre curve dello sci italiano: arco corto, medio e ampio. Possono tutavia essere in parte sostituite da altre prove, come quella su pista non battuta, da sempre prevista in Veneto, oppure tra le gobbe, eseguita in Friuli Venezia Giulia. Ho visto personalmente proporre una prova di corto raggio su pista non battuta, sul ghiacciaio Presena, nelle selezioni della Lombardia, una decina di anni fa. Sono casi rari, ma può capitare e sarebbe meglio saperlo prima per potersi allenare in modo specifico. In ogni caso, è bene essere pronti a tutto e imparare a sciare bene in qualunque terreno, perché alla fine questo vogliono i selezionatori: che lo sciatore sia COMPLETO.

In alcuni casi può essere prevista la prova libera, dove sostanzialmente bisogna mettere dentro ad un’unica discesa tutti e tre gli archi di curva. Meglio prepararsela.

Se “avete i piedi” per passare il gigante, avete tutte le carte in regola per passare anche in campo libero. Si tratta di aggiustare un po’ la postura, imparare a puntare decentemente il bastone, e imparare ad eseguire correttamente i tre archi di curva. Non sottovalutate soprattutto l’arco medio e il corto raggio, prove onnipresenti alle selezioni.

Usate uno sci adeguato e fatevi filmare spesso, così imparerete a gestire l’emozione di essere valutati, e fatevi valutare spesso, possibilmente da un istruttore nazionale che sappia giudicarvi con obiettività. Anche un allenatore o un semplice maestro possono andar bene, ma devono sapere il fatto loro, con l’istruttore, essendo il suo lavoro quello di valutare i selezionandi, dovreste avere qualche garanzia in più. Quando in allenamento riuscirete ad eseguire 3-4 prove buone su 5, allora avrete ottime possibilità di passare.

Dovete essere sicuri di voi stessi, dimostrare che siete capaci di sciare in velocità con disinvoltura, dovete sciare come quando lo fate per voi stessi, quando lo fate per divertimento. Quindi non scendete col freno a mano tirato o cercando di essere super dimostrativi a discapito della prestazione. Chi vi valuta sa il fatto suo e se vede che avete i piedi buoni non terrà conto più di tanto dei dettagli.

Quale regione scegliere?

Le selezioni sono gestite da esseri umani e ci sono un sacco di interessi dietro. Pensare che sia tutto rose e fiori è da ingenui, ma lo è anche pensare che siano truccate all’inverosimile. La verità è che se avete il livello per passare, passate. Quindi fregatevene dei favoritismi e pensate a fare il vostro ovvero a dimostrare che siete all’altezza.

C’è differenza tra le diverse regioni? Sicuramente. Ma questo non significa che esistano delle regioni “facili”. Mi spiego meglio: tutti i maestri di sci dovranno passare l’eurotest per poter esercitare, una prova oggettiva che non può essere truccata facilmente. Quindi per quanti favoritismi si possano fare, non si può far passare uno sciatore palesemente non all’altezza, che quindi non passerà l’eurotest e non potrà esercitare di fatto la professione di maestro di sci. Insomma, gli istruttori nazionali vi valuteranno in modo oggettivo e vi chiederanno di superare la sufficienza, a prescindere dalla regione in cui vi presenterete.

Tuttavia, bisogna anche considerare il fattore concorrenza. Nelle regioni del nord, quelle dell’arco alpino, alle selezioni si presentano ogni anni decine di atleti provenienti dagli sci club, che hanno un trascorso agonistico più o meno di alto livello, ma comunque di buon livello. In quelle regioni hanno l’imbarazzo della scelta e potrebbe capitare che l’asticella per passare non venga determinata dal fatto di ottenere la sufficienza, ma dal numero massimo di selezionandi che possono essere ammessi. Se la tal regione decide che il corso si fa con massimo 60 iscritti, e il 61esimo prende un voto pari a 6,5, non dovete più garantire la sufficienza per passare, ma dovete sciare molto meglio. Inoltre, in mezzo a tanti sciatori molto più bravi di voi, potrebbe essere che gli istruttori vi giudichino peggio rispetto a quello che valete. Insomma, nelle regioni del centro sud c’è meno concorrenza ed è quindi più probabile non subire la concorrenza degli altri atleti, e passare anche con un livello di sciata appena sufficiente. Ma ribadisco: toglietevi dalla testa di passare se il livello della vostra sciata non è sufficiente.

Quanto costa

Se si escludono alcune regioni che ancora propongono (solo ai residenti) un corso dal prezzo più che accettabile, ormai si parla di 4-5000 euro per la maggior parte dei corsi. Al quale vanno aggiunti altri 6000 euro (minimo!) tra skipass, viaggi, alloggi, ecc.

Il corso dura 90 giorni, divisi in moduli settimanali, e non è possibile “spacchettarlo” e frequentarlo in più anni (si può saltare un modulo al massimo), dunque si tratta di un’esperienza proibitiva per la stragrande maggioranza delle persone. Non a caso i corsi sono frequentati al 90% da giovani con un’età compresa tra 19 e 25 anni, appena usciti dall’agonismo. Molto raro trovare degli adulti con età maggiore di 30 anni.

Valutate bene l’impegno necessario, sia in termini economici che di tempo. Molti neo maestri di sci sono studenti universitari che eserciteranno per qualche anno nel tempo libero, per poi andare a fare altro (ingegneri, avvocati, ecc). Alla fine è già tanto se ci andranno in pari. Capisco quello che molti pensano ovvero “ora o mai più”, tuttavia invito a riflettere sul fatto che stiamo parlando di uno “sfizio” che costa 15000 euro, diversi esami non fatti, e per molti è addirittura un’esperienza negativa, una scocciatura (io mi sono divertito come un matto, ma avevo 38 anni).

6 Commenti

  1. Nicoletta

    Grazie per questo articolo completo e soprattutto onesto.
    Avevo visto già il video sul canale YouTube ma è stato comunque interessante leggere anche l’articolo (avevo capito che avessi 30 anni, non 38! Complimenti perchè passare l’Eurotest quando i parametri sono fatti sui tempi di atleti che hanno 10 anni di meno non è banale!).

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    • Luca

      Ciao. So che la mia missione è impossibile. Ma a 50 anni dopo che sono 40 anni che scii ma 1 settimana l’anno, avresti qualche barlume di speranza nel giro di 3/4 anni di passare? Quanto costerebbe questa preparazione? Lo so è tardi ma purtroppo non potevo prima e piacerebbe molto insegnare anche se fosse solo per una decina di anni. Grazie

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    • Alex

      Ho 18 anni e scio da quando ero piccolo in modo “altalenante” con qualche anno di stop ho ricominciato recentemente, e ho pensato di avvicinarmi di più a questo mondo….volevo chiedere se è meglio cominciare a farlo come sport e poi provare a svolgere i test oppure dei sia meglio prendere delle lezioni e provare successivamente il resto…

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      • admin

        Devi far valutare il tuo livello innanzitutto, e poi in base alla tua disponbilità all’allenamento (quanti giorni puoi fare a stagione) si potrà pianificare un percorso per portarti a superare un eurotest, che è il vero scoglio da superare.

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  2. Mattia

    Ma se un ragazzo di 20 anni è in grado di sciare molto bene ma non ha mai fatto agonismo potrebbe lo stesso entrare a far parte dei maestri di sci? Grazie attendo risposta…

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    • admin

      Certamente, ma bisogna mettere in conto di allenarsi per qualche anno in modo sufficientemente assiduo, diciamo almeno 30 giorni l’anno.

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