Errori tecnica sci: sciare arretrati

21 Lug 2021 | Tecnica sci

In questo articolo vi parlo di uno degli errori commessi dal 100% degli sciatori “amatoriali”. Si tratta di un errore di assetto che possiamo riassumere con la locuzione “sciare arretrati” ovvero con il carico troppo sbilanciato nella parte posteriore degli sci. Molti credono che questo sia un probema di tipo statico, ignorando il fatto che lo sciatore, durante la curva, deve spostare il carico avanti e anche indietro! Alcuni sciatori sciano effettivamente sempre troppo arretrati, ma molti altri in realtà sono arretrati quando dovrebbero essere avanzati, ma anche viceversa, ovvero stanno avanti quando dovrebbero stare indietro!

Bisogna sempre essere centrali?

La centralità è la capacità dello sciatore di far cadere la risultante delle forze che agiscono su di lui in una zona compresa nel rettangolo immaginario costituito dal perimetro degli scarponi (vedi articolo centralità ed equilibrio). Durante la sciata bisognerebbe mantenere sempre la centralità, per quanto possibile, tuttavia già solo per fare questo, lo sciatore deve continuamente muoversi, perché durante la curva agiscono forze che tendono a farlo sbilanciare avanti e indietro.

Abbiamo visto nell’articolo sulla centralità che è necessario, anche solo per rimanere centrali, spostare il baricentro in avanti, spostando il baricentro avanti a inizio curva, quando la pendenza aumenta; e spostarlo indietro, inclinandosi indietro dalla massima pendenza in poi, perché la pendenza in questa fase della curva diminuisce.

Questo movimento andrebbe addirittura amplificato, per cercare non solo di rimanere centrali, ma andando a sbilanciarsi leggermente in avanti, facendo pressione sul gambetto dello scarpone per caricare le spatole degli sci, favorendo l’ingresso in curva, per poi fare il contrario in uscita curva, ovvero caricando le code degli sci.

Per questo si parla di centralità dinamica: perché non si tratta di mantenere una posizione statica, ma di adattare la posizione del baricentro in base alle forze che agiscono sullo sciatore.

State avanti quando dovreste essere indietro, e viceversa

Dunque, rimanere sempre centrali o sempre in avanti non è utile, anzi è dannoso: per esempio se continuiamo a mantenere cariche le spatole degli sci (e quindi scariche le code) dalla massima pendenza in poi, otterremo il risultato di far sbandare le code, peggiorando la conduzione e arrivando addirittura, se esageriamo, a una palese sbandata.

Se non ci attiviamo per mantenere un assetto costante durante la curva, ci troveremo quindi ad essere indietro quando dovremmo essere avanti (a inizio curva e fino alla massima pendenza), perché l’aumento di pendenza genererà un aumento di velocità che farà “scappare avanti” gli sci o ci “tirerà” indietro, il peso finirà sulle code impedendo alle spatole di “mordere” la neve, scavando il solco entro il quale scorrere e indirizzandosi verso la corda della curva.

Dalla massima pendenza in poi, la velocità diminuirà, e si genererà una forza che ci “spinge” avanti o ci fa “tornare sotto” gli sci, andremo quindi a caricare le spatole, alleggerendo le code, e questo tenderà a far sovrasterzare gli sci proprio nel momento in cui bisognerebbe evitarlo, e genererà una sbandata indesiderata.

Dunque il segreto per smettere di sciare arretrati non è quello di cambiare assetto, ma è quello di imparare a muoverci avanti e indietro mentre sciamo, in modo coordinato e “a tempo” con le varie fasi di curva.

Come risolvere il problema?

Correggere l’assetto di chi scia molto arretrato è piuttosto difficile. Probabilmente chi si abitua a sciare con un certo assetto, sviluppa tutte le sue abilità intorno a quell’assetto, che poi diventa difficile da modificare. Tuttavia, mettendoci un po’ di impegno e voglia di migliorare, tutti possono perfezionare il proprio assetto, l’importante è sapere cosa bisogna fare.

Innanziutto bisogna migliorare la postura di base, quella che possiamo definire come postura “neutra”. Molti partono già col piede sbagliato, stando arretrati anche quando vanno dritti! Il problema in questo caso è relativo alla postura di base, e si risolve in due modi:

  • cercando di mantenere sempre la pressione sull’avampiede interno, in corrispondenza del primo metatarso, nella zona subito dietro l’alluce e l’indice
  • mantenendo il busto leggermente flesso, con le spalle che “cadono” sulla parte anteriore dell’attacco.

Come mostrato in questo video dagli amici di Jam Session, la centralità si mantiene più facilmente se sciamo con un assetto più compatto, con l’angolo tra il busto e il femore abbastanza chiuso. Mantenendo il busto così flesso, dovremo piegare un po’ anche le ginocchia per riportarci in equilibrio sopra gli scarponi. Questo assetto più accucciato ci consentirà di reagire molto più prontamente alle perturbazioni dell’assetto che avvengono naturalmente durante la sciata.

Dunque, la prima cosa da fare è quella di abbandonare la posizione con il busto eretto, cercando di mantenere questa posizione di base durante la sciata. Inizialmente ci si può aiutare mettendo le mani sulle ginocchia (o poco sopra) e fare una o due piste con questo assetto. Una volta memorizzata la posizione, si può partire con le mani sulle ginocchia, fare qualche curva, poi staccarle e iniziare a sciare normalmente, ma senza recuperare la postura eretta bensì mantenendo la posizione accucciata, ma senza dover tenere le mani sulle ginocchia. Ogni tanto è bene rimettere le mani sulle ginocchia, perché il nostro cervello ci riporterà naturalmente nella posizione eretta, senza che ce ne accorgiamo.

La posizione delle braccia è sopravvalutata, ma semplicemente perché il consiglio di tenere le braccia avanti è ormai entrato di diritto tra i luoghi comuni duri a morire. Sicuramente le mani non vanno tenute sui fianchi, dunque il consiglio di tenerle leggermente avanti è corretto (bisogna potersele vedere con la coda dell’occhio), ma non bisogna illudersi del fatto che sia sufficiente tenerle molto avanti per essere centrali, anzi, se si esagera si ottiene una posizione molto rigida dove le braccia tenderanno ad impedire i movimenti del corpo.

Per quanto riguarda la centralità dinamica, bisogna cercare di portare il bacino davanti ai piedi a inizio curva, il cosiddetto “avanzamento”. Il bacino deve “superare i piedi” nel momento in cui i carichi iniziano ad aumentare, ovvero intorno alla massima pendenza o poco più avanti. Durante la fase di massimo carico il baricentro dovrà essere spostato gradualmente verso le code. Questi movimenti antero-posteriori sono molto complessi, per impararli bisogna esercitarsi sul campo con esercizi specifici (nel video ne illustro uno in particolare).

Un errore commesso da molti è quello diportare avanti il bacino “aprendosi di busto” ovvero aumentando l’angolo tra il busto e il femore, generando una sorta di “spanciata”: questo errore (fatto a volte anche da atleti di altissimo livello) genera spesso l’effetto contrario, cioè ci fa arretrare piuttosto che avanzare. Il modo corretto per portare in avanti il bacino rispetto ai piedi prevede di tenere “fisse” tutte le articolazioni, e “cadere” in avanti, come se volessimo sollevare le code degli sci e flettere le spatole.

Infine, consideriamo la pressione sotto al piede: dobbiamo cercare di sentire che tale pressione è concentrata in una zona tra il primo e secondo metatarso, subito dietro l’alluce e l’indice, quella zona che gli anglosassoni chiamano “ball of the foot”. Dobbiamo abituarci a sentire questa sensazione sempre, anche quando siamo fermi con gli sci ai piedi. Questo “sbilanciamento” in avanti deve diventare la nostra posizione standard. E poi dobbiamo cercarla anche mentre sciamo, soprattutto nella fase di massima piega, quando arrivano le forze causate dal cambio di direzione degli sci, per poi spostare questa pressione più verso il tallone, nella fase immediatamente successiva. E ripetere il giochino nella curva successiva.

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *